Sismica: le soluzioni Weber per il consolidamento e il rinforzo delle murature

Gli edifici in muratura esistenti, costituiscono una percentuale molto elevata sul patrimonio del costruito dell'intero territorio italiano (sono 8.000.000 gli edifici in muratura portante ed in cemento armato pre 1971 - fonte Censimento Istat 2011).

La maggioranza degli stessi però è stata progettata e talvolta costruita senza indicazioni progettuali precise, ma secondo gli usi della zona e le conoscenze statiche dell'epoca. Le strutture murarie erano realizzate per resistere prevalentemente ai soli carichi verticali, quindi le azioni orizzontali dovute, per esempio, all'azione sismica, risultavano eventi eccezionali che nel tempo sono risultati essere anche disastrosi per gli edifici stessi. 

Le strutture in muratura che nel tempo hanno resistito in modo positivo all'azione dei terremoti, sono quelle che hanno dimostrato di possedere una capacità di resistenza fornita dal cosiddetto "comportamento scatolare".

Infatti, l'insieme degli elementi strutturali degli edifici in muratura (pareti e solai), se adeguatamente collegati tra di loro riesce a conferire una resistenza globale rilevante all'edificio.

In generale, affinché si possa instaurare un comportamento scatolare e quindi un funzionamento corretto dell'intero edificio, devono essere valutate ed eliminate le carenze strutturali gravi che spesso si evidenziano negli edifici esistenti in muratura:

  • carenza di resistenza della muratura dovuta alla cattiva qualità dei materiali che la costituiscono (elementi arrotondati, malta di qualità scadente o degradata ecc..) e alla cattiva qualità della tessitura muraria (murature a sacco con scarsi collegamenti tra i paramenti, muratura disorganizzata);

  • carenza di collegamenti dovuta alla mancanza completa o inefficacia di collegamenti fra pareti e pareti e fra pareti e orizzontamenti che spesso presentano una eccessiva deformabilità nel proprio piano;

  • presenza di spinte non contrastate od eliminate (volte ed archi);

  • gravi carenze nelle fondazioni.

I sistemi di consolidamento e rinforzo di Saint-Gobain Weber sono stati oggetto di studio nell’ambito di collaborazioni di ricerca sperimentale con Istituti di eccellenza nella ricerca applicata.

La sperimentazione ha coinvolto ad oggi tre centri d’eccellenza:

  • il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica ed Ambientale (DICAM) dell’Università di Bologna

  • il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale (ICEA) dell’Università di Padova

  • il Laboratorio qualificato di Ricerca e Sperimentazione Istituto Giordano

La sperimentazione e la successiva valutazione dell’efficacia dei sistemi di consolidamento e rinforzo delle murature Weber ci consente di fornire un importante contributo al miglioramento sismico delle murature, con conseguente beneficio per la tutela della popolazione, il risanamento del territorio e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio.

Gli interventi realizzabili con i sistemi e le soluzioni Weber

  • Interventi volti ad incrementare la resistenza degli elementi murari

  • Interventi volti a ridurre le carenze dei collegamenti

  • Interventi volti a ridurre le spinte di archi e volte ed al loro consolidamento

  • Interventi su elementi non strutturali